Grazie Giulia per avermi avviato alla pratica di cui non posso più fare a meno per i benefici costanti che ne traggo e che ancora non ho finito di scoprire e di mettere a fuoco.
I più immediati o, se vogliamo, “facili” da cogliere, sono quelli fisici: elasticità, equilibrio e rafforzamento muscolare anzitutto. Così ad esempio ho scoperto di avere i dorsali (questi sconosciuti!!!) che ancor oggi – a distanza di ormai due anni da quando mi sono avvicinata allo yoga – faccio una gran fatica a far lavorare. E da quando pratico non ho più avuto i miei terribili dolori cervicali, con annessi mal di testa e nausea.
Ma è soprattutto a livello mentale che lo yoga mi sta aiutando molto.
La respirazione e il rilassamento che pratico spesso – specie nei momenti di tensione e quando faccio fatica a dormire – mi hanno insegnato ad ascoltarmi dall’interno, a percepire le sensazioni a cui affidarmi per lasciare andare, tanto da imparare piano piano a chiudere gli occhi mentre faccio gli esercizi.
Per me questo è un risultato davvero eccezionale e, all’inizio, mi ha persino un po’ disorientata per la mia abitudine ad avere tutto sotto controllo, e la mia tendenza a voler programmare e conoscere sempre causa e effetto di ogni attività. Questa scoperta mi ha piacevolmente “spiazzata” insomma.
La concentrazione necessaria a mantenere le posizioni unito al respiro per cercare di rilassare le parti del corpo non direttamente impegnate, mi permettono di capire che è sempre possibile spostare il limite un po’ più in là e a non accontentarmi. E ciò non solo fisicamente!
In un momento molto difficile e doloroso della mia vita personale, la pratica mi ha aiutato e mi aiuta ad acquisire consapevolezza di me e di quello che provo e lucidità mentale che mi sono state e mi sono indispensabili per prendere decisioni importanti.
Sono certa che continuando a praticare imparerò ancor più a conoscere me stessa e a cogliere i continui cambiamenti, perché non bisogna mai fermarsi perché, come disse Michelangelo all’età di 87 anni (!), “sto ancora imparando”: non si finisce mai di apprendere. E questo vale tanto per la conoscenza esteriore, quanto per quella interiore.